Atroce notizia per gli amanti degli animali e non è una bufala, come testimonia la Lav, Lega anti vivisezione: il tabacco delle sigarette è testato su molte creature indifese, soprsttutto cani, ma anche gatti, criceti, maialini indiani, conigli e scimmie.Praticamente questi animali vengono letteralmente “costretti a fumare” tra le 6 e le 10 ore al giorno, da 5 a 7 giorni alla settimana. Per farlo i ricercatori delle case produttrici di tabacco utilizzano diversi metodi sperimentali: Ad esempio, attaccando o segregando in tubi gli animali, che così respirano costantemente fumo di sigaretta fino ai bronchi mediante ventilazione. Oppure, ed è più cruento, se possibile, l’asfalto della sigaretta viene spalmato sulla pelle dell’animale per consentire la potenziale crescita dei tumori della pelle. Da alcune foto che girano nel web si vede come dei dispositivi possono essere installati direttamente sulla testa degli animali per studiare gli effetti del tabacco. Nei casi più estremi, non confermati però da nessuna documentazione fotografica o video, sembra che per testare gli effetti della sigaretta sul funzionamento sessuale vengano inseriti dei tubicini nel pene dell’animale oppure addirittura praticato un taglio nella loro gola per inserire un tubo e costringerli a respirare maggiori quantità di fumo di sigaretta. Assurdo registrare che le aziende cruelty-free, che non testano il tabacco sugli animali, in tutto il mondo non siano più di 5 o sei, e nessuna dal brand conosciuto. Anche la Lav si schiera contro questi abusi: “In Italia le sostanze d’abuso come il fumo, l’alcol e le droghe vengono ancora testate su migliaia di animali, compresi cuccioli e femmine incinte, e spesso senza anestesia. Facciamoli smettere! La Lav da sempre combatte contro i test sugli animali e per questo chiede il sostegno dei cittadini per assicurare che il Ministro della Salute rispetti l’impegno sancito nel decreto legislativo n° 26/2014 che mette al bando i test sulle sostanze d’abuso condotti sugli animali”. 141121
