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RABBIA E DOLORE Giovane tedesca fa una strage a Belluno

Tre vite spezzate, tranciate sull’asfalto da un presunto raptus: è accaduto giovedì scorso alle 15.15 a Santo Stefano di Cadore, (Belluno), dove la giovane Angelika Hutter ha investito a fortissima velocità una intera famiglia. La donna, 31 anni, è cittadina tedesca, risulta risiedere a Deggendorf, in Baviera, e già a fine maggio era stata denunciata per “porto di oggetti atti ad offendere”, visto che aveva litigato con un commesso di un supermercato e dal suo zaino spuntava un martello. L’impatto è stato tremendo: la donna ha prima sfiorato la mamma, Elena Potente, fratturandole una gamba, poi ha colpito in pieno le vittime che si trovavano sul marciapiede: Pare fosse il papà a spingere il passeggino sul quale si trovava il bimbo. I tre sono stati sbalzati a una trentina di metri di distanza. Il piccolo Mattia aveva solo due anni, il suo papà Marco Antoniello e la nonna Maria Grazia Zuin le altre due vite spezzate. Il nonno, Luigi Antoniello ha perso figlio e nipote e ora chiede giustizia, temendo che la ragazza possa allontanarsi dall’Italia e farla franca in qualche modo. Ora l’investitrice si trova in carcere a Venezia in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Non parla, sotto shoc, è risultata negativa ai test di alcol e droga. Pare che la Hutter avesse litigato pochi istanti prima con una persona. Poi sarebbe salita in macchina, ripartendo a folle velocità. Se le testimonianze dovessero esser confermate dai rilievi, si tratterebbe di rabbia incontrollata (o uso improprio del cellulare alla guida). Si attende il dissequestro delle salme per poter celebrare i funerali, nella rabbia e nel dolore di una intera comunità.

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