Due battute cinematografiche su tutte: “Mi fanno male i capelli” e “Ma ‘ndo hawaii se la banana non ce l’hai”. È morta Monica Vitti, talento enorme e indimenticato del cinema italiano. Aveva compiuto 90 anni lo scorso novembre. Da anni si era ritirata a vita privata a causa della malattia che l’aveva colpita. Ha lavorato con registi immensi: musa di Michelangelo Antonioni, compagna di ciak di Alberto Sordi ma anche autrice e regista. La notizia è stata diramata e resa pubblica dal marito Roberto Russo attraverso Walter Veltroni che su Twitter ha scritto: “Roberto, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto”. Ha ricoperto in maniera eccellente tutto il ventaglio di espressioni del cinema italiano: la donna borghese, quella nevrotica, dolente dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni. Ma anche la popolana, di un’allegria contagiosa, con il mito Alberto Sordi. È stata un riferimento imprescindibile per tutte le attrici che hanno iniziato la carriera dopo di lei. Monica Vitti è riuscita a coniugare la grandezza di tante donne in una sola: profondamente enigmatica, sensuale, spiritosa, ma anche intelligente, forbita, popolare, malinconica. Sempre bellissima. 020222
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