Ancora discussioni sulla foto di Silvia Romano pubblicata dai siti islamici. Cambiano i tempi e le modalità di propaganda del terrorismo: prima si trattava di brutali esecuzioni pubbliche, oggi sequestri di turisti o volontari stranieri impreparati che valorizzano la vita degli ostaggi in termini di immagine e di riscatto in denaro. Diverse testate giornalistiche, anche italiane, commentano la ragazza rientrata a casa in buona salute e soprattutto convertita all’Islam di sua spontanea volontà: secondo alcuni esperti questi è considerato uno strumento di propaganda più efficace di attentati e terrorismo che fa leva sulla violenza. Nello specifico, nelle ultime ore sembra che alcuni canali social di islamisti, monitorati dagli 007 italiani, abbiano commentato come un trionfo terroristico la fotografia del rientro di Silvia sorridente. Intanto l’indagine della procura di Roma si sta concentrando sulla Onlus Africa Miele, l’associazione di volontari con cui Silvia è partita per assistere i bambini in Kenya. Pare che non fosse stato adottato nessun protocollo di sicurezza per tutelare la ragazza, completamente impreparata e indifesa davanti ad un potenziale pericolo. La stessa famiglia Romano avrebbe interrotto ogni rapporto con la onlus dopo il sequestro.
