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Falcone e Borsellino sono solo vittime di incidenti sul lavoro

Con queste parole l’esponente dei Radicali Antonello Nicosia, intercettato da Gico e Ros, archivia le stragi di Capaci e di Palermo, aggiungendo anche: “Cambiamo nome all’aeroporto di Palermo”. L’uomo è stato fermato, insieme ad altre quattro persone, la scorsa notte con l’accusa di associazione mafiosa nell’operazione denominata Passepartout. Nicosia era in viaggio con un altro esponente Radicale, Alessio Di Carlo, mentre diceva la sua sui giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, morti – afferma – in “un incidente sul lavoro”. Trovandosi nei pressi dell’aeroporto di Palermo, intitolato alla memoria dei due uomini di legge uccisi da Cosa Nostra, Nicosia, assistente parlamentare dell’ex Leu, oggi confluita in Italia Viva, on. Pina Occhionero, trova sconveniente dover spiegare continuamente ai turisti cosa fosse successo sull’autostrada a Capaci. Utilizza termini crudi e coloriti per esprimere la sua idea, parlando di “arriminare sempre la stessa merda”, ossia mescolare le stesse spiegazioni per far capire a chi non sa gli accadimenti che hanno visto protagonisti Falcone e Borsellino; svilendo, peraltro, la memoria del primo aggiungendo: “e tra l’altro Falcone non lo era neanche magistrato” quando fu fatto saltare a Capaci.

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