Guidonia ha la sua piscina comunale, finalmente. Dopo anni viene aperta al pubblico e garantisce una nuotata a chiunque desideri farlo. Anzi: “Ti lasciamo la libertà di rilassarti e cullarti fra le nostre onde quando preferisci” recita uno slogan in evidenza sul sito istituzionale del centro sportivo di via Antonio de Curtis. Ma a venire contestate da alcune persone che fruiscono saltuariamente dell’impianto sono le parole “libertà” e “quando preferisci”, che peraltro cozzano con “nostre onde” – visto che essendo comunale dovrebbero essere di tutti, quindi, al limite, “vostre onde”. Così tra corsi di aquagym, baby nuoto, corsi di nuoto vari ed eventuali, il nuoto libero pare avere poco spazio. Letteralmente poco spazio: capita, infatti, che vi siano giornate in cui l’unica corsia riservata sia talmente intasata dai nuotatori liberi da sembrare la via Tiburtina nell’ora di punta. Ad essere contestata è, quindi, la gestione poco avveduta degli orari e l’impressione che “si tenti la monetizzazione selvaggia di qualsiasi orario e spazio disponibile”, come viene dichiarato da un utente deluso. La piscina è un bene pubblico e, “tolte le spese di gestione, dovrebbe garantire spazio a tutti”, la libertà di utilizzo di una opera comunale; così come pubblicizzato nel sito. Ma pare occorra ancora tempo per metabolizzare i propri stessi slogan (da rivedere anche per la forma grammaticale, in alcuni casi).
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