
Peculato e abuso d’ufficio sono i reati contestati a Domenico Arcuri, ex commissario straordinario nell’emergenza COVID. Si tratta di circa 1,25 miliardi euro dirottati verso l’acquisto di mascherine e dispositivi di protezione individuali ritenuti in parte «non a norma». La Procura della Repubblica di Roma ipotizza che l’autorizzazione sia partita dall’ex commissario Arcuri, conseguentemente iscritto nel registro degli indagati. Non si tratta di utilizzo personale di fondi pubblici, ma pare che una parte di finanziamenti destinati alla crisi sanitaria Arcuri li abbia “girato” agli imprenditori Mario Benotti, ex giornalista Rai, e Andrea Tommasi. Si parla di una spedizione di 801 milioni di mascherine provenienti dalla Cina, sequestrate in tutta Italia su ordine della magistratura. L’abuso d’ufficio sarebbe nell’aver forzato le procedure amministrative di affidamento della commessa. Questa avrebbe fruttato a Benotti e Tommasi provvigioni per 12 milioni di euro attraverso le rispettive società Micropducts it srl e Sunsky srl. 221021