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In Italia, calano morti e contagi. Ora una settimana decisiva

Calano i morti in Italia, sospiro di sollievo ma soglia di guardia sempre alta. È da considerare una piccola buona notizia quella che arriva dal bollettino di guerra giornaliero che la Protezione Civile pubblica sull’emergenza coronavirus: nelle ultime 24 ore ci sono stati 651 morti e 3.957 contagi in più. Numeri alti, ma positivi se confrontati con quelli del giorno prima quando i morti erano stati 793 e i nuovi contagi 4.821: l’apice sino ad ora, il giorno peggiore. Ma a detta di tutti gli esperti, quella che è iniziata potrebbe essere la settimana decisiva per la emergenza epidemica.
Si tratta di dati “in controtendenza e che ci auguriamo possano essere confermati nei prossimi giorni. Non abbassiamo la guardia” afferma il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in attesa di una conferma del trend nei prossimi giorni. E il governo, per evitare nuove fughe di massa al Sud, come nei giorni scorsi, a seguito della ulteriore stretta alle attività produttive, lancia una ordinanza firmata dai ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza: verranno bloccati tutti gli spostamenti dal comune “in cui ci si trova”, salvo che “per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”.
Intanto sul calo statistico di decessi e contagi, Borrelli ed il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, evitano di sbilanciarsi troppo: i contagiati sono diventati 46.638 e le vittime ben 5.476 (3.456, il 63% del totale solo in Lombardia). Locatelli definisce il dato “in lieve deflessione” ed invita a “non farsi prendere da facili entusiasmi” né “a sopravvalutare questa tendenza”. E ricorda che le primissime misure stringenti di contenimento “sono state adottate l’11 marzo, quindi ci aspettavamo di vedere risultati a partire da 2-3 settimane. Questa settimana sarà da questo punto di vista assolutamente cruciale e ci aspettiamo di vedere un segnale di inversione di tendenza”. E arriva in tal senso un’altra conferma: “L’impatto delle misure lo potremo valutare a fine mese, non da un giorno all’altro”, ha aggiunto Gianni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

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