La stabilità dopo la tempesta: potrebbe essere questa la chiave dell’errare letterario dell’autrice, una giovane Noà Milano che dalla sofferenza vede
germogliare il seme del dubbio. Mosaico Dolente è una raccolta di poesie che disegnano un cammino senza sosta, con tappe intrise di filosofico umanesimo toccate con veemenza da un animo matematico, alla volta di un mondo che appare troppo grande per la sua giovane vita. Alle certezze che vomitano fiamme e dolore, si contrappongono le domande e una spasmodica ricerca di una finestra buona da cui affacciarsi verso il futuro: solo per conoscerne il disegno, solo per non rimanere nell’angoscia dell’oblio conoscitivo. I venti anni non traspaiono da questa profonda introspezione meditativa, che fa seguito al silenzio e al buio di una non cercata, ma inaspettata solitudine. Uno scritto catartico per cercare sollievo al senso di angoscia sospesa, parole su cui ergere un edificio di sicurezze che, al momento, tardano ad arrivare; ma anche un grido di aiuto, lanciato nel vuoto di una luce che tutto rischiara, fuorché le risposte. L’autrice si lascia andare ad un percorso emozionale che la porta a crescere velocemente sulle ferite dell’anima, a volte immobile e altre su passi incerti e timidi. Cammina a piedi nudi Noà, sull’erba umida, senza paura di scivolare. È già caduta una volta, si è rialzata e deve soltanto decidere che direzione prendere. Ma lo fa cercando di non perdersi nulla. Ogni sensazione va trattenuta in uno scrigno di emozioni e sentimenti da condividere con il vicino, come lo definisce lei; quel prossimo che a volte corre veloce e sicuro verso una meta non visibile ma certa. Lei non insegue, attende e cerca la strada. La percorrerà da sola, ormai consapevole che la attende. Arriverà anche per lei il momento di rimettere tutti i tasselli al proprio posto. Non basta una bufera a perderli, né il buio a nasconderli: basta sedersi e toccare con mano il proprio spazio, torneranno tutti nel mosaico, dove devono, con il tempo a lenire le ultime gocce di dolore. CDU
