
Non c’è pace: i contagi tornano a risalire nel computo relativo. Perché di questo bisogna parlare: a fronte di un aumento dei tamponi, aumentano anche le persone che risultano positive. Vuol dire che il Covid-19 c’è e non è stato mai sconfitto. Ma nessuno lo pretendeva. Vuol dire che la curva del contagio nazionale è lontana dallo zero, e lo si era immaginato già da tempo. Ma significa anche che non tutto il possibile è stato fatto, almeno dai cittadini. E il rischio di un nuovo lockdown, seppur parziale, è molto concreto. Ma in un momento così delicato per il nostro Paese, era davvero necessario andare in vacanza all’estero? In Grecia, in Croazia, a Malta e in Spagna la percentuale dei contagi è cinque volte superiore alla nostra. Si poteva evitare di importare altri casi, dando vita a nuovi cluster. Così come si potrebbe evitare di subire l’immigrazione clandestina anziché monitorarla, e i relativi contagi che ne conseguono, così come sta avvenendo a Lampedusa, dove i numeri sfuggono al controllo: 1500 i migranti presenti in strutture che ne possono ospitare meno della metà, 38 i positivi al Coronavirus solo nell’ultimo sbarco e 40 le persone fuggite dall’hotspot. Insomma: siamo in un momento difficile e le misure per uscirne devono essere ancora valutate. Lo Stato italiano si adoperi per accelerare i tempi, gli italiani per rispettare i protocolli. Altrimenti ci attende un autunno davvero complicato.