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Caso Palamara, dimissioni in Anm

Le recenti intercettazioni hanno dato vita ad un autentico sisma nella giunta dell’Anm: Infatti i componenti di Area e di Unicost, su tutti il presidente Poniz e il segretario Caputo, si sono visti costretti ad abbandonare l’organo dell’associazione nazionale magistrati, complice appunto la pubblicazione delle ultime intercettazioni sull’inchiesta che ha demolito la figura dell’ex presidente dell’Anm Luca Palamara e relative anche ad Area. La decisione del Comitato direttivo centrale è arrivata dopo una riunione durata quasi 10 ore. Il prossimo lunedì 25 maggio le toghe si riaggiorneranno. Ma nel frattempo il trojan che ha infettato il cellulare dell’ex presidente dell’Anm Palamara, lo ha costretto al rinvio a processo a Perugia dopo il terremoto che ha scombussolato il Csm per la roulette delle nomine nelle procure decise a tavolino. Così si è dimessa tutta l’attuale dirigenza della magistratura associata, come detto il presidente Luca Poniz di Area e il segretario Giuliano Caputo di Unicost. Ormai nota la pubblicazione proveniente dal telefonino di Palamara ove il pm di Roma, ora sospeso da funzioni e stipendio, viene sorpreso a parlare con un collega – il procuratore capo di Viterbo – affermando che Matteo Salvini “va fermato”, (intanto l’ex ministro dell’Interno è indagato in Sicilia per i porti chiusi ai migranti). Secondo le trascrizioni emergono anche contatti molto stretti, tra Palamara, l’ex presidente dell’Anm Giovanni Legnini, e alcuni giornalisti.

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