
Trovato ieri mattina alle 9.00 un cadavere quasi mummificato in un’intercapedine all’ottavo piano del policlinico Gemelli di Roma. La scoperta del corpo del paziente di 45 anni, romeno, ricoverato in agosto per cirrosi epatica, ha scioccato gli operai che stavano provvedendo alla manutenzione del condotto di aerazione. La procura – il pm Stefano Luciani si occupa del caso – ha disposto l’autopsia ipotizzando, per il momento, l’omicidio colposo. La vittima è un senza fissa dimora, Valer Hant il cui ingresso al Gemelli risale al 10 agosto scorso grazie all’aiuto di un volontario della Caritas. Sembra che negli ultimi giorni della sua degenza, oltre alla malattia legata all’alcolismo si fosse anche aggravata la sua vista. Dopo il ricovero nel reparto di Medicina Interna e Gastroenterologia, l’uomo era stato sottoposto a terapia idratante e supporto nutrizionale. Il paziente, il 13 agosto, aveva chiesto di essere dimesso e verso le due di notte si sarebbe allontanato dal reparto, incorrendo probabilmente in maniera accidentale in un vano oscuro alto ben sei metri che non gli avrebbe lasciato scampo. “Il personale sanitario – raccontano dal Gemelli – avrebbe tentato di rintracciarlo, perlustrando scale, stanze, corridoi e allertando anche il servizio di vigilanza. Non trovandolo, i medici hanno chiuso il ricovero per «dimissione volontaria». Anche perché rintracciarlo era impossibile: Hant non aveva parenti in Italia, nessuno – a parte i volontari della Caritas – lo aveva mai accompagnato in ospedale”. E nessuno, dopo la sua scomparsa, ha più chiesto di lui presso il nosocomio. Per avere certezze, tuttavia, sarà necessario attendere i risultati dell’esame autoptico, che farà luce sulle dinamiche del decesso. «Si tratta di un episodio che addolora un’Istituzione che da sempre è vicina alle condizioni di fragilità e che ancor più recentemente ha voluto esprimere questa vocazione impegnandosi nella realizzazione di una struttura di ristoro per persone che vivono l’esperienza della marginalità – commentano dal policlinico – Nonostante si sia certi di aver fatto tutto il possibile per questa persona, resta il rammarico per un epilogo tristemente inaspettato».




