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Sperimentazione del vaccino su cinquecento persone già da domani

Ci siamo: parte da domani la sperimentazione del vaccino anti Covid-19. Il Regno Unito ha dato la propria disponibilità abbandonando l’idea di immunità di gregge lanciata da Boris Johnson non più di qualche settimana fa, prima del suo violento contagio. “È il modo migliore per sconfiggere il coronavirus”, ha dichiarato il ministro della Salute britannico Matt Hancock che ha annunciato “ogni sforzo possibile” del governo per sostenere la ricerca e lo sviluppo di un vaccino. Sarà una collaborazione anglo-italiana quella messa in piedi dall’Università di Oxford e dall’Imperial College di Londra in collaborazione con l’azienda di Pomezia Advent-Irbm, che ha prodotto materialmente i campioni. Gli stessi che verranno così sperimentati sugli esseri umani tra qualche ora. Il governo Johnson ha deciso di stanziare altri 20 milioni per Oxford e oltre 22 per l’Imperial College, a conferma della determinazione dell’esecutivo. E gli scienziati dell’università di Oxford confortano le intenzioni del governo inglese, parlando già di 80% di possibilità di riuscita. Il Jenner Institute, dipartimento che si occupa di vaccini, ha già dato il consenso alla produzione di un milione di dosi pronte per l’autunno, forse addirittura a settembre, anche se il vaccino deve essere ancora sperimentato. Per Hancock “l’importante è avere la possibilità”, sperando che il vaccino funzioni, “di immunizzare il maggior numero possibile di persone più velocemente possibile”. Oxford e Imperial College hanno trovato circa 500 persone delle zone di Londra, Bristol e Southampton, sane e di età compresa tra i 18 e i 55 anni, che hanno dato il proprio assenso alla sperimentazione. Per questo saranno pagate fino a 625 sterline: per diversi mesi a seguire il personale medico monitorerà l’evoluzione del vaccino e le reazioni delle “cavie umane”. Il vaccino sviluppato dagli scienziati inglesi e italiani si chiama “ChAdOx1 nCoV-19” e deriva dall’adenovirus, un virus leggero tipico degli scimpanzé, ma geneticamente modificato. Questo andrà ad inibire l’aggressività del coronavirus, “rivestito” da proteine “appuntite” dette spike, che servono a penetrare e infettare le cellule umane. Il vaccino “ChAdOx1 nCoV-19”, riconoscendo le proteine “spike” scatenerebbe una reazione immunitaria, impedendo alle proteine “appuntite” del virus di entrare in azione.

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