
La Juventus scende in campo per l’emergenza umanitaria causata dalla guerra in Ucraina. Non ritenendo sufficiente la raccolta di generi di prima necessità, vestiti e medicinali ove sono stati coinvolti tutti i dipendenti del club, la società bianconera ha inviato i due pullman utilizzati per le trasferte delle squadre principali – e alcune auto aziendali – nella città ungherese di Zahony, al confine ucraino. Ad accogliere mamme e bambini tra 6 e 14 anni c’era una delegazione juventina di circa venti persone, guidata dall’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, insieme a Deniz Akalin (compagna di Andrea Agnelli) e del responsabile sanitario Luca Stefanini. Le circa ottanta persone sono state accompagnate in Italia, dove sono arrivati ieri in mattinata, e saranno ospiti nell’Hotel Santa Maria di La Morra in provincia di Cuneo, messo a disposizione della Regione Piemonte e della Protezione civile.Una missione umanitaria e solidale lunga 2800 chilometri (tra andata e ritorno) che è partita dalla Continassa lo scorso venerdì e giunta in Ungheria il giorno dopo, accolta dal sindaco di Zahony. Nello staff juventino erano presenti anche una psicologa e una pediatra entrambe volontarie, per evitare traumi ulteriori ai bimbi e alle loro mamme.La richiesta di aiuto partita dalla Federcalcio ucraina per i bambini delle scuole calcio evacuate da Kiev, Kharkiv e dalle altre zone colpite dai bombardamenti ha così permesso di portare in salvo numerose famiglie; anche grazie alla sensibilità della società Juventus, che si è mossa tempestivamente con i propri mezzi.
