Salta 2.17, poi 2.22, 2.26 e ai 2.29 perde la concentrazione e solo al terzo salto riesce nell’impresa. Da quel momento sull’Olimpico cala la magia di Gianmarco Tamberi, diventa bionico, monta idealmente decine di molle nelle scarpe e inizia a volare, letteralmente: 2.31 ed è già medaglia d’oro e titolo europeo. Ma è una notte magica, così alza l’asticella. Prima 2.33, ma non è stimolato, salta solo aspettando il fluido adrenalinico; che arriva. Alza ancora l’asticella a 2.34, chiede concentrazione al pubblico, ad uno stadio che si ammutolisce: e salta! Pubblico in delirio. Ma lui ancora non è domo. Chiede i 2.37. Li ottiene e salta ancora, anzi: vola nella notte. Tamberi ha regalato un’ora di emozioni, spettacolo, sport e incredibile gioia a milioni di tifosi innamorati del salto in alto, dell’atletica e della voglia di rivincita sul destino. Adesso c’è Parigi nel mirino, e tutti non staccheranno gli occhi di dosso al nostro campione. Si, nostro: Perché Gianmarco Tamberi è ITALIANO.